In quegli anni la concorrenza di settore non era poi molta e tra appalti e sub appalti, l’impresa Fratelli Rossi, si trovò, letteralmente ad edificare la Nuova Roma ipotizzata da Mussolini con l’ausilio delle collaborazioni dei preziosi Piacentini, Libera, Brasini, ai quali spettava l’arduo compito di conciliare la megalomania del regime con la praticità di una città da razionalizzare e da vivere. Non a caso, razionalità e razionalismo diverranno sinonimi di un’architettura mai troppo lodata che passò, pietra dopo pietra all’interno di quei capannoni che i due fratelli Rossi, con tanta lungimiranza, vollero proiettare verso il futuro. Tra gli appalti diretti tra il Governatorato di Roma e l’impresa, ricordiamo l’opera ciclopica della risistemazione di tutti i marmi di Piazza San Pietro e della sua pavimentazione dopo la demolizione dei Borghi.